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GIANCARLO CHIARLE
Baratonia e le Valli di Lanzo nella crisi del Trecento
96 pagine, 17 illustrazioni (2016)
Il Trecento è un secolo vivace. L’egemonia sulle “Valli di Lanzo” (non più: “di Mathi”) passa dai vescovi di Torino ai Monferrato ai Savoia. L’assedio di Balangero segna la sconfitta degli Acaia. I nobili Baratonia declinano e crescono famiglie del popolo, come Ruatta, Polterio, Carroccio, Arcour, impegnate nel servizio pubblico, nell’allevamento, nella siderurgia. Alluvioni, carestie, peste accentuano il disagio sociale, che infine esplode nel dilagare dell’eresia e nel sostegno alla rivolta
del Tuchinaggio. Parlano le pergamene antiche, provenienti da archivi pubblici e privati.
INDICE
Le guerre dei prìncipi
L’espansione monferrina nelle «Valli Mategasche» – Accordi matrimoniali – «Valles Lancei»: di minatori e di eretici – Geografia degli insediamenti e del potere – Strade e colli alpini – Arrivano i Savoia – L’assedio di Balangero e l’assalto a Baratonia – Gli Inglesi a Lanzo (1361)
Gerarchie in movimento
Avanti popolo: borghesi in ascesa – Dinastie imprenditoriali – Contadini sudditi: gli «homines» – Élite campagnola: i «boni homines» – Umido e freddo – Arriva la peste – Movimenti popolari
Guglielmo Arcour, un “popolare” in carriera
«Archatores de Riparolio» – Dal Canavese alle Valli di Lanzo – L’alba del popolo – Al servizio del sovrano – L’acquisto dei feudi – La casta: matrimoni, politica e affari – Questione di prestigio – 1399: ritorna la peste
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