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CLARA ALLASIA
Benedetto Croce, la letteratura e il fascismo nel carteggio di Vittorio Cian
224 pagine, 22 illustrazioni (2010)
Dall’esame del carteggio costituito da più di 26.000 lettere, emerge il profondo legame che Vittorio Cian (1862-1951) ebbe con Ceres, la villa di Procaria e le montagne circostanti. Si evidenziano aspetti di un intellettuale complesso: la passione per gli studi letterari e per il «suo» “Giornale storico”, il rapporto con Benedetto Croce, la sensibilità critica. Dall’epistolario emergono anche fraintendimenti, errori e tragiche illusioni, prima fra tutte la cieca fiducia nel regime fascista.
INDICE
Vittorio Cian (1862-1951)
«Una vera voluttà nell’arrampicarmi quanto più alto potevo»
«Offro e prego siano affidati»: il Fondo Cian da Procaria a Torino
«Un largo saggio di lettere»: Cian e le carte di Arturo Graf – «Lettera che era (ora posso dirlo) del buon Renier»: Cian e le carte di Renier
«Io ho letto molto e scribacchiato»: lavorare a Procaria
«“Giovene donna sotto un verde lauro” ti fu mandato a Procaria»: in margine a Petrarca – «Gli sterratori sull’opposto versante della valle»: il “Dizionario storico della letteratura italiana”
«Prima che spirino queste povere vacanze ormai agonizzanti»: il carteggio con Benedetto Croce
I primi anni - «Sotto i folti castagni di Ceres col Graf e con Lei»: il dissidio su Arturo Graf – Pascoli, D’Annunzio e gli altri – “Giornale storico” vs “Critica”: pubbliche polemiche e private frequentazioni – Socialismo e nazionalismo – «Eccellenza ed amico carissimo»: Croce ministro
«Le cronache del male e del delitto»: fra giornalismo e letteratura
«Frali polsi di donne»: scritti di donne e donne che scrivono a Procaria
Annie Vivanti – Maria Di Borio – Margherita Sarfatti – Ada Negri
«Da conservare gelosamente»: la bibliografia di «un onesto artigiano della letteratura»
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