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Uno tra i migliori percorsi escursionistici della Valle di Viù per varietà di ambienti, panorami, interesse storico. Sconsigliato a chi soffre di vertigini per qualche breve tratto un po’ esposto, ma comunque mai difficile o pericoloso, l’itinerario si svolge a lungo su belle mulattiere militari
che hanno eroicamente resistito al tempo e alle intemperie.
Può anche essere praticato in senso contrario a quello proposto.
Dislivello: 950 m complessivamente
Tempo di percorrenza: 5,15 ore
Segnavia: n. 114, n. 113, n. 531
Difficoltà: E (escursionistico)
Periodo migliore: luglio-settembre
Da Malciaussia (1805 m), raggiunta con la stretta strada che sale da Usseglio e dove il rifugio-albergo Vulpot offre ristoro e accoglienza, seguire la strada che costeggia il lago artificiale toccando le case di Pietramorta; quindi
per sentiero portarsi a monte dell’invaso attraversando
il torrente su un ponticello in cemento.
Lasciato a destra il sentiero per il rifugio “Ernesto Tazzetti”, andare a sinistra lungo una bella mulattiera militare (percorso Grande Traversata delle Alpi), che supera una sorta di colletto e sale al bivio per il Lago Nero. Qui si abbandona la mulattiera, che a destra sale al Colle della Croce di Ferro e che si percorrerà in discesa, prendendo
a sinistra (indicazione) il frequentato sentiero che sale dolcemente fino a raggiungere il Lago Nero (2007 m),
per grandezza il secondo lago naturale delle Valli di Lanzo (50 minuti, resti di casermette).
Continuare verso est lungo il sentiero n. 113 lasciando il lago sulla propria destra (ci sono due tracce: quella più bassa è segnalata, ma si riuniscono comunque più avanti), inoltrandosi tra gli ontani per andare a imboccare il vallone che scende dal Colle delle Coupe. Superati un paio di ripiani pascolivi, con numerose svolte si raggiunge il Colle
delle Coupe (2345 m, ore 1,25 dal Lago Nero, ore 2,15
da Malciaussia), sullo spartiacque con la Valle di Susa, verso la quale si gode di un buon panorama. La casermetta che sorge sul versante valsusino, così come tutte le altre opere militari della zona (mulattiere, vasche, ecc.) fa parte delle costruzioni realizzate per il Vallo Alpino negli anni Trenta del secolo scorso.
Dalle evidenti vasche di cemento sul valico si volta decisamente a destra in direzione ovest, salendo con buon sentiero n. 531 sul versante Valle di Viù, accanto a denti
di roccia, e passando quindi sul versante valsusino.
La vecchia mulattiera militare, ridotta in diversi punti a semplice traccia, ma sempre agevolmente percorribile,
si snoda lungamente a saliscendi attraverso ripidi pendii erbosi alle falde della tondeggiante Costa Fenera (2617 m), regalando ampi panorami.
Poco a ovest della succitata sommità si perviene al Colle di Costa Fenera (indicazione), dove si può abbreviare
il percorso calando a destra per il sentiero n. 113A
sui laghetti del Turlo e ritrovando il percorso di salita presso il bivio per il Lago Nero. È consigliabile però continuare lungo la mulattiera, che, sempre sul versante valsusino, poco più avanti si porta con una salita a superare un tratto esposto, dove un passaggio franato richiede attenzione.
Su terreno più comodo si arriva in breve, con leggera discesa, ai pascoli del Colle della Croce di Ferro (2553 m, ore 1,30 dal Colle delle Coupe, ore 3,45 da Malciaussia), storico valico tra Valle di Viù e Valle di Susa e punto
di passaggio per i pellegrini che dalle Valli di Lanzo
si recavano al Rocciamelone.
Scendendo brevemente a sinistra si raggiunge la casermetta militare che un lodevole intervento di recupero ha trasformato nell’accogliente capanna sociale “Aurelio Ravetto” (2501 m, 8 posti letto, possibilità di ristoro
e pernottamento nel periodo estivo), mentre a destra ci
si porta presso il piloncino portante la croce che dà il nome al valico.
Per chi effettua l’anello in senso opposto, il sentiero per il Colle delle Coupe va imboccato a sinistra in corrispondenza del primo tornante dopo il valico.
Dal colle si cala sul versante della Valle di Viù per una bella mulattiera, classico esempio di ingegneria militare, che conserva tratti mirabilmente selciati, e in lieve pendenza si raggiunge nuovamente il bivio per il Lago Nero e quindi, per il percorso di salita, il Lago di Malciaussia (ore 1,30 dal Colle della Croce di Ferro, ore 5,15 per l’anello completo).
Bibliografia di riferimento:
L’area in oggetto è stata considerata da M. PERIOTTO, Ricordi di guerra, sentieri di storia. Le fortificazioni militari nell’area di Malciaussia in alta Valle di Viù, in 2ª Miscellanea
di studi storici sulle Valli di Lanzo, Società Storica delle Valli
di Lanzo, vol. C, 2007; l’argomento è stato ripreso dall’autore in Resti di storia. Costruzioni militari nell’area di Malciaussia nelle Valli di Lanzo, Editrice Uni Service, 2011.
Per le operazioni militari che hanno interessato anche l’alta Valle di Viù durante l’ultimo conflitto mondiale si veda M. PERIOTTO, 14 giorni di guerra. Le operazioni del Raggruppamento Autonomo Levanna nel giugno del 1940 nelle Valli di Lanzo e nella Valle dell’Orco, Società Storica delle Valli di Lanzo, vol. LIV, 1998.
La realizzazione degli impianti idroelettrici nella zona, comprendente anche il Lago di Malciaussia, viene trattata in M. JAKOB, B. GUGLIELMOTTO-RAVET (a cura di),
La montagna elettrica. Usseglio e la costruzione degli impianti idroelettrici in Valle di Viù, Società Storica delle Valli di Lanzo, vol. XCII, 2005.
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