La Vi d’la Pala

 

La Vi d’la Pala (strada della pala) è uno straordinario percorso lastricato, con tratti larghi fino a oltre
2 metri, realizzato poco dopo la Seconda guerra mondiale dal pastore detto Milan per collegare,
a circa 2050 m di quota, gli alpeggi Pian delle Cialme e Costa nel vallone Alpetta, sopra Rivotti
di Groscavallo. Per agevolare gli spostamenti di uomini e bestiame nei tratti in pietraia vennero accuratamente sistemate tavole di gneiss che hanno sfidato gli anni e le intemperie e costituiscono una eccezionale testimonianza della tenacia e della capacità degli esecutori. Il percorso, molto bello
e panoramico, meriterebbe una segnaletica migliore; lo si affronti pertanto solo con buone condizioni di visibilità.

 

Dislivello: 850 m circa

Tempo di percorrenza: ore 5-5,30 per l’intero anello

Segnavia: n. 320, Vi d’la Pala, 321

Difficoltà: E (escursionistico)

Periodo migliore: da giugno a ottobre

 

La frazione Rivotti di Groscavallo (1450 m) si raggiunge con una diramazione asfaltata che lascia
la provinciale di fondovalle della Val Grande salendo sulla destra subito dopo Pialpetta, deviando
poi a sinistra al bivio successivo. Conviene parcheggiare nei pressi del bivio per la stradetta che si abbassa verso la chiesa, oppure più avanti, al fondo della strada asfaltata.

Dal termine della strada si sale per pochi metri a imboccare una buona mulattiera sulla sinistra, che si alza lievemente superando in sequenza un paio di ripetitori (segnavia 320). Con alcune svolte essa si porta sulla strada che da Rivotti conduce a Sagnasse e al Gias Nuovo Fontane, che si può ugualmente utilizzare in alternativa, ma con percorso più lungo e noioso. Si segue brevemente
la sterrata verso sinistra fino a poco prima delle baite Le Moie (1705 m), dove si sale a destra seguendo le indicazioni per la Vi d’la Pala. Come si è detto, la segnaletica non è abbondante e
va seguita con attenzione: per pascoli poco inclinati si raggiunge facilmente il Gias Primavera,
ben ristrutturato.

Spostandosi un po’ sulla sinistra si trova la prosecuzione della traccia che sale al soprastante e ben visibile Gias Alpetta (1850 m), anch’esso rimodernato, dove termina la sterrata che risale il vallone. Occorre spostarsi sulla sinistra, lungo la strada di accesso, per rintracciare la continuazione del sentiero, che si alza tra i pascoli a tratti poco evidente.

Molta attenzione è necessaria al pianoro di quota 1900 circa, che non si deve attraversare, ma all’inizio del quale bisogna voltare decisamente a sinistra risalendo il costoncino sovrastante.

Cercando di seguire i segnavia che indicano il percorso migliore, si punta comunque verso le costruzioni che appaiono a monte sulla sinistra: sono quelle del Gias Pian delle Cialme (2024 m),
che si raggiungono con un tratto ripido (2 ore circa da Rivotti).

Appena sopra le baite, in direzione est, il sentiero continua con un breve tratto pianeggiante, per
poi alzarsi lungo una dorsale appena accennata e poggiare quindi verso destra (est); a quota 2060 circa si nota una evidente segnalazione «Vi d’la Pala», e inizia il primo dei tratti lastricati che caratterizzano il collegamento in quota fra il Gias Pian delle Cialme e il Gias Costa.

Il percorso si sviluppa a lievi saliscendi, toccando parti mirabilmente realizzate sistemando grandi lastre di gneiss in modo da superare agevolmente le pietraie, con scalinate e tratti piani.

In breve si raggiungono le baite del Gias Costa (2020 m). Qui è possibile abbassarsi sulla sinistra
del vallone Alpetta lungo la traccia segnalata con il n. 320A, anch’essa non molto visibile, tornando sulla carrozzabile sterrata presso l’alpe Le Moie, ma si consiglia vivamente di completare l’anello secondo il percorso di seguito suggerito. Si sale allora al di sopra delle baite (attenzione ai segnavia), andando poi ad attraversare il vicino ruscello e portandosi con alcune svolte a monte di un evidente spuntone roccioso a est dell’alpeggio. Il sentiero sale ancora a superare la dorsale che separa il vallone Alpetta da quello Vercellina a quota 2260 circa, punto più alto dell’escursione (ore 3-3,15, notevole panorama).

Si scende ora sul versante Vercellina su evidente sentiero segnalato, con tratti ancora lastricati,
fin nei pressi del grosso alpeggio Gias Vei (2243 m), tuttora utilizzato dai pastori. Prima delle baite occorre abbassarsi decisamente sulla destra (occhio ai segnavia) andando a imboccare una valletta (non quella esattamente a valle dell’alpeggio, ma più a ovest) in cui il sentiero cala a svolte fino al Gias di Mezzo (2092 m). Qui si trova il ben segnato sentiero n. 321 (anche Grande Traversata delle Alpi e Via Alpina) e lo si segue verso valle fino a Rivotti (ore 2-2,15 dal costone 2260 m).

 

 

Bibliografia di riferimento

 

Tratta gli alpeggi della Val Grande: G. TEPPA, La risorsa pastorale in Val Grande di Lanzo,
in
Pagine nuove – 2, Società Storica delle Valli di Lanzo, vol. CXIV, 2011.

 

Più in generale sulla zona: M. FACCIO et al. (a cura di), Obiettivo sulla Val Grande di Lanzo. I luoghi
della natura e quelli dell’uomo
, Editrice del Vascello, 1999.

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