La Royi d’Bèrtoulé

 

Le roye (rogge) sono i canali irrigui artificiali, diffusi dovunque in campagna e in montagna, che consentivano di integrare le risorse idriche locali apportando il prezioso elemento anche da bacini
o corsi d’acqua assai lontani, talvolta superando le asperità del terreno con arditi tracciati che suscitano ancora oggi la nostra ammirazione. Pur essendo le Valli di Lanzo meno aride di altre valli alpine ove essi sono particolarmente diffusi (Valle d’Aosta, Vallese, Val Venosta), tuttavia sono numerosi anche da noi. La maggior parte sono stati abbandonati negli scorsi decenni, ma qualcuno funziona ancora: proponiamo la scoperta di uno di questi ultimi, la Royi d’Bèrtoulé a Traves.

 

Dislivello: 130 m circa

Tempo di percorrenza: 1 ora

Segnavia: n. 254

Difficoltà: T (turistico)

Periodo migliore: primavera o autunno

 

Si può parcheggiare sulla piazza della Chiesa di Traves (628 m) o nel parcheggio poco più avanti
sulla destra, lungo la strada che va verso André e Bertolé. Seguendo tale strada, circa 150 metri dopo la piazza si prende sulla destra in salita una diramazione asfaltata (via Fontana), che si abbandona
in corrispondenza di un cartello segnaletico per «I Sentieri della libertà», imboccando una sterrata ancora sulla destra. Al suo termine inizia un buon sentiero che va a fiancheggiare la nostra royi, seguendola con percorso pianeggiante, facile e piacevole, adatto anche ai bambini.

Presso un pilone votivo, a breve distanza dal Col Colmet, il canale svolta a destra inoltrandosi nel vallone del rio Ordagna.

Poco prima della casa Figiai il canale è intubato: trascurando le diramazioni che salgono verso destra a Bramafam e Pian Bracon, si segue il tracciato pianeggiante del vecchio sentiero di servizio fino
al rio Ordagna (1 ora), dove si possono osservare la derivazione e le opere di presa del canale. La royi è tuttora operativa per l’irrigazione dei prati e l’alimentazione dei lavatoi, ed è mantenuta in funzione come in passato grazie a corvè di volontari cui il Comune di Traves fornisce i materiali di consumo. Benché limitata, la sua portata è costante durante tutto l’anno.

Il ritorno avviene lungo il percorso dell’andata in circa 45 minuti.

 

 

Bibliografia di riferimento:

 

Notizie sul canale si trovano in: M. RIGHI, S. FERRARIS, La valorizzazione degli antichi canali irrigui
delle Alpi
, in “Estimo e territorio”, n. 5, 2002.

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